Gli scienziati chiedono il divieto dei pesticidi che danneggiano il cervello dei bambini

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Gli scienziati chiedono il divieto dei pesticidi che danneggiano il cervello dei bambini

Redazione

Un nuovo studio afferma che non esiste un livello sicuro di esposizione agli organofosfati, un ingrediente principale dei pesticidi.

Un gruppo di esperti di tossicologia vorrebbe vedere vietato l’uso di un’intera classe di pesticidi. Le sostanze chimiche in questione sono gli organofosfati (OP), sviluppati come agenti nervini ’30 -’40 e adattati a pesticidi agricoli negli anni ’60. Il loro uso non è rimasto nei campi: si è diffuso negli ospedali, nelle istituzioni sanitarie, nelle scuole, nei parchi, nei campi da golf, nei centri commerciali e nei campi di gioco per la disinfestazione (ad esempio contro le zanzare). Sono utilizzati nei trattamenti di pulci e zecche per gli animali domestici. Ciò significa che siamo molto spesso a contatto con queste sostanze.

Uno studio, pubblicato questo ottobre sulla rivista PLOS Medicine, rivela che quando si tratta di organofosfati, non esiste un livello sicuro di esposizione per le donne incinte e i bambini: anche bassi livelli di esposizione mettono a rischio lo sviluppo a lungo termine di un feto e possono causare problemi capaci di manifestarsi più tardi durante l’infanzia. Uno degli otto ricercatori dedicati a questo studio, Bruce Lanphear della Simon Fraser University di Vancouver, ha detto:

“Non abbiamo trovato prove di un livello sicuro di esposizione ai pesticidi organofosfati per i bambini. Gìà parecchio prima della nascita, i pesticidi organofosfati distruggono il cervello nelle sue fasi iniziali di sviluppo, mettendolo sulla strada delle difficoltà nell’apprendimento, nell’uso della memoria e nell’attenzione, effetti che potrebbero non apparire fino a che non raggiungono l’età scolare. I funzionari governativi di tutto il mondo hanno bisogno di ascoltare la scienza, non i lobbisti dell’industria chimica”.

I disturbi includono la “compromissione delle capacità mentali e motorie, perdita di memoria, l’autismo e il disturbo da deficit di attenzione-iperattività”. Gli organofosfati danneggiano la memoria e la capacità di mantenere pensieri a breve termine. 

Gli OP possono ridurre il quoziente intellettivo di quattro o cinque punti, il che, come ha affermato il coautore Robin Whyatt della Columbia University, “probabilmente non avrebbe un impatto enorme”, ma diventa problematico se si considera il quadro generale:

“Quando hai un’esposizione onnipresente come questa, ottieni cambiamenti nel QI della popolazione generale, con meno persone nella gamma brillante e più nelle gamme inferiori del QI. Ciò può avere un impatto economico molto sostanziale sulle società in termini di potenziale rovinato delle capacità dei bambini “.

Gli autori dello studio vorrebbero vedere vietati gli OP, sia per scopi agricoli che non agricoli. La Environmental Protection Agency americana era sulla buona strada per vietarne l’uso sulle colture alimentari, ma due anni fa l’amministrazione Trump abbandonò questi piani, andando contro le raccomandazioni degli scienziati. L’Huffington Post riporta che ad agosto un tribunale federale ha ordinato all’EPA di emanare il divieto, ma l’agenzia sta facendo appello.

Nel frattempo, in Europa, sono vietati 33 sui 39 pesticidi organofosfati, che è significativamente più dei 26 su 40 che sono attualmente vietati negli Stati Uniti.

Lo studio offre diverse raccomandazioni. Mentre si lavora per un graduale riduzione globale dell’utilizzo di questo agente chimico, gli autori vorrebbero che venissero messe in atto misure provvisorie, (compresa la riduzione dell’esposizione umana) limitando l’applicazione di pesticidi vicino a case e scuole, e vietando i metodi di spruzzatura aerea; istituire un monitoraggio regolare dei bacini idrografici per limitarne l’inquinamento; l’istituzione di un sistema di segnalazione dei pesticidi coordinato a livello nazionale; e una migliore istruzione per gli operatori sanitari sui segni di avvelenamento da pesticidi.

Come cittadini possiamo combattere acquistando prodotti biologici, lavando accuratamente tutta la frutta e la verdura che compriamo, (anche se viene sbucciata o pelata), e parlandone con i rappresentanti locali.

 

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